Vietato entrare! Cosa fare quando la camera diventa il rifugio di un figlio adolescente.
Mi ricordo come fosse ieri il momento in cui decisi di mettere via le mie tanto adorate Barbie. Avevo appena sostenuto gli esami di terza media, di lì ad un paio di mesi avrei iniziato le scuole superiori e, sebbene fossi triste all’idea di abbandonare i miei giocattoli, e con loro la mia infanzia e le ore spensierate ma impegnate di gioco con mia sorella, sentivo forte il richiamo della giovinezza: quel diventare grande che promette sogni e speranze. Alle bambole riposte nella scatola fece seguito un progressivo restyling della camera, che giorno dopo giorno assunse nei colori alle pareti e nei complementi d’arredo sempre più le sembianze di una ragazzina.
Anche nella vita di vostro figlio, come è stato per me e per voi, arriva il momento in cui la camera da letto diventa il luogo per narrare a se stessi e agli altri il processo di crescita che si sta affrontando; un luogo per evadere senza uscire di casa; uno spazio per riflettere, sognare, conoscersi, scoprire cose di sé.
Può capitare che in questa fase, indispensabile per la crescita, la camera da letto di vostro figlio diventi il campo di battaglia tra voi e lui. Accade perché per un genitore resta difficile comprendere come mai, pur avendo molto tempo a disposizione per prendersi cura di sé e del proprio spazio, suo figlio sia così disordinato. Perché per un genitore resta difficile comprendere come mai suo figlio se ne stia tutte quelle ore chiuso in camera senza (apparentemente) fare niente. Perché il genitore è preoccupato che il disordine esteriore dei propri figli possa corrispondere ad un qualche disordine interiore.
Come potete vivere questa fase in modo da essere una risorsa per voglio figlio e, allo stesso tempo, far si che sia ordinato?
- Non sta perdendo tempo! Innanzitutto mettetevi nell’ordine di idee che quello che vostro figlio sta facendo togliendo giocattoli, chiedendovi di cambiare l’arredamento della sua stanza, ascoltando a ripetizione le stesse canzoni, giocando ai videogiochi, leggendo un libro, guardando un video su YouTube non è perdere tempo ma costruire la sua identità. Lo sta facendo allenando la sua felicità dell’essere, quella felicità che proviamo ritagliandoci dei momenti per la nostra autonomia personale. Si tratta di una felicità indispensabile, specie per un adolescente come lui, che ha bisogno di relazionarsi con sé stesso.
- No ai giudizi, si alla comprensione! Domandategli cosa rappresentano per lui i cambiamenti che sta apportando alla sua stanza. Come mai ha deciso di togliere tutti i giocattoli tranne quell’orsacchiotto. Le risposte che vi darà vi racconteranno chi è vostro figlio e che tipo di persona vuole diventare. Sostenerlo nel realizzare questi cambiamenti per lui significherà che anche voi siete pronti a lasciar andare il bambino che era e ad accogliere il ragazzo che sta diventando.
- Basta urla, da adesso ragioniamo! La cultura è il frutto di un sistema di significati condivisi che usiamo per orientarci nel nostro mondo sociale. Anche in famiglia dobbiamo costruire la nostra specifica cultura, convivere condividendo significati, e questo vale anche per l’ordine. Urlare, implorare, promettere o minacciare non vi servirà. Ragionate con vostro figlio, aiutatelo a capire che se la camera è in ordine, per lui sarà più facile vestirsi, studiare e giocare. Fissate con lui una scadenza giornaliera entro cui la camera deve essere in ordine ogni giorno e stabilite le conseguenze a cui andrà incontro se la scadenza non viene rispettata. Gratificatelo se mette in ordine volontariamente la camera, anche semplicemente ringraziandolo. Aiutatelo a organizzarsi, magari mettendo etichette su dove va riposta la roba o spiegandogli come affrontate voi l’organizzazione delle vostre cose. E ricordatevi di non pretendete che la sua stanza sia più in ordine della vostra!
- Bussate prima di entrare! In questo modo gli farete capire che rispettate la sua intimità e che prestate attenzione a ciò che lo preoccupa in questo momento.